La parola tedesca Fibel, «abbecedario» [che l’edizione italiana Jaca Book ha tradotto come «piccola guida»], viene da Bibel, «Bibbia» (e a sua volta Bibbia viene da una parola greca che significa semplicemente «libretto», biblion); i bambini, infatti, scambiano spesso la B con la F. Questo libro è dunque un abbecedario, nel quale i figli di Dio, i «bambini di Dio», trovano dei segni che sulle prime non conoscono, ma che devono corrispondere ai suoni familiari delle parole della fede. È un abbecedario per laici e per profani, e con queste parole intendiamo soprattutto i semplici laici cristiani. E ai cristiani il Signore raccomanda di restare, nell’amore, semplici come bambini: perché solo ai semplici Dio ha rivelato il suo mistero, mentre i sapienti e i dotti (e Gesù rende grazie al Padre per questo) non ne capiscono nulla.

Ma c’è un guaio: i sapienti e i dotti (abbastanza spesso teologi), con la loro presunta scienza, rendono perplessi e insicuri i semplici [il titolo tedesco del volume suona grosso modo «Piccolo abbecedario per laici perplessi»]. Questi ultimi sentono, con l’istinto infallibile della loro fede, che qui c’è qualcosa che non va; ma non trovano la risposta giusta. Perciò, nonostante il loro buon sensus fidei bisogna mettere in mano ai cristiani gettati nell’incertezza un piccolo abbecedario, perché vi trovino almeno, tracciato a grandi linee, qualche segno che possa rappresentare le verità cristiane che essi vedono nel loro intimo; qualcosa che possano mostrare a quanti tentano di portarli fuori strada.

Non tratteremo tutto ciò che suscita perplessità e insicurezza nei cristiani semplici, ma solo le questioni più necessarie che riguardano la fede e la sua situazione odierna. Le questioni della morale cristiana, invece, non possono venir chiarite così in breve, perché il riconoscimento del carattere vincolante di una norma morale dipende in larga misura dalla profondità a cui un cristiano è giunto nella comprensione della fede che professa. Ed è la pienezza della fede nella sua unità che si tratta di riscoprire e vivere con rinnovata consapevolezza. Il libretto si rivolge a laici resi insicuri. È presunzione sperare che lo prenda in mano anche qualcuno tra le file dei seminatori di dubbi, e lasci che metta in discussione, qua e là, la sua granitica sicurezza di sé?

Dalla prefazione dell’autore