Nei capitoli 6-12 del suo vangelo, Giovanni mette a tema specialmente – pur inframmettendo episodi di altro genere – il duro confronto tra il Signore e i rappresentanti del giudaismo. Conformemente all’intenzione di questi discorsi polemici, l’«esposizione contemplativa» di Adrienne von Speyr si concentra sul momento in cui, di volta in volta, la ragione rigida dei farisei e degli scribi, con la sua brama di mettere tutto sotto il proprio controllo, deve lasciarsi aprire in modo dirompente al punto di vista del Signore: che è un punto di vista della fede e dell’amore, e perciò non si lascia imporre alcun limite. Quest’unico passo – si tratta di passare alla Nuova Alleanza dall’Antica, che un’interpretazione troppo umana ha stravolto – deve essere compiuto incessantemente in sempre nuove variazioni, secondo prospettive sempre nuove e in una grazia sempre diversa e rinnovata. Ecco perché in queste parole del Signore nulla è ormai cosa del passato o dato meramente storico: tutto è invece attualissimo, una parola per la vita cristiana di oggi e di ogni giorno.

Testo rielaborato dalla premessa di Hans Urs von Balthasar