Questo commento al discorso della montagna (Mt 5-7) vuol mostrare la forza che ancor oggi possiede ciascuna delle sue parole; descrivendo il Signore com’era allora, la sua parola come egli la pronunciò, i suoi ascoltatori e il modo in cui lo ascoltavano, si propone di rendere accessibile a ogni cristiano, e di far diventare vivo per lui personalmente, nella sua preghiera e contemplazione, quello che è accaduto allora: che in verità è cosa attuale e incessantemente nuova. Quando due persone che si amano testimoniano l’una all’altra il proprio amore, per loro ogni parola dell’altro ha una pienezza totale, è oggetto di un’interpretazione e di una contemplazione inesauribili. Se udiamo la parola di Dio così come è stata pronunciata, come parola dell’Amore eterno, e se noi stessi siamo innamorati di questa parola, allora non dovrebbe colpirci soltanto questo o quel passo del discorso della montagna: ogni singola parola dovrebbe poter dare adito in noi a una contemplazione infinita, perché ognuna di esse è una parola dell’Amore infinito, eternamente inconcepibile ed eternamente inesauribile.

Dall’introduzione dell’autrice