Nel piano d’insieme della sua Trilogia, Hans Urs von Balthasar ha fatto seguire all’estetica teologica e alla teo-drammatica una teo-logica: ossia «la riflessione sul modo in cui l’evento drammatico [di Dio che si rivela e agisce nel mondo] può essere tradotto in parole e concetti umani che ne consentano la comprensione, l’annuncio e la contemplazione. Si tratta pertanto della riflessione metodica a posteriori su ciò che si è fatto nella prima parte (Gloria) e nella seconda (Teodrammatica): un’impresa che può riuscire per l’unica ragione che Dio ha inserito essenzialmente e definitivamente la sua Parola nel tempo, e la logica ha certamente qualcosa a che fare con il Logos» (da La mia opera).

Lo Spirito della verità cui allude il titolo è lo Spirito Santo; e «la difficoltà di questo volume conclusivo della Teologica» – sono parole dell’autore nella Premessa – «stava nel fatto che le tantissime cose che sarebbero da dire sullo Spirito Santo (in quale articolo del Credo Egli non è in molteplici aspetti presente, palesemente o nascostamente?) andavano mantenute entro i limiti fissati dal tema: la logica. Lo Spirito è l’indispensabile “guida” che conduce alla “verità tutta intera”; ed è in questa prospettiva che andavano trattate quell’infinità di cose che stanno nello spazio di “tutta la verità”. Così, in più di un caso si è dovuto concentrare in uno scarno paragrafo un tema che avrebbe richiesto un intero libro. Ma gli aspetti trinitari fondamentali dello Spirito dovevano essere il criterio per la trattazione di tutto il piano storico-salvifico; ci siamo in questo lasciati guidare dall’affermazione di Gesù secondo la quale lo Spirito “non parlerà da sé stesso, ma prenderà da quel che è mio e ve lo spiegherà” (Gv. 16,13 sg.); e lo Spirito parla di “quel che è mio” perché tutto ciò che appartiene al Padre appartiene anche al Figlio: e con ciò gli appartiene l’unità dell’opera trinitaria di salvezza nella Chiesa e nel cosmo, opera che altro non è se non l’espressione della ricchezza personale interiore del Dio unico, uno e indivisibile».