Hans Urs von Balthasar si era confrontato con il pensiero di Karl Barth già nel terzo volume della giovanile Apocalisse dell’anima tedesca; alcuni anni più tardi, a Basilea, aveva dedicato al collega evangelico (cui lo univa la passione per Mozart) una serie di conferenze, pubblicate tra 1948 e 1949 nella rivista «Basler Nachrichten» col titolo La dottrina di Karl Barth e il cattolicesimo. Di questo percorso il libro Karl Barth. Darstellung und Deutung seiner Theologie (La teologia di Barth), pubblicato per la prima volta nel 1951, segna la tappa finale: un superamento, e insieme un coronamento, nel segno di decisioni fondamentali che da allora sono rimaste per l’autore valide e attuali.

L’interesse centrale di queste pagine (che lo stesso Barth ebbe a definire il miglior libro mai scritto su di lui) sta nella fondamentale conciliabilità tra la visione cattolica e quella evangelica, dimostrata proprio là dove entrambe le visioni sono sé stesse nel modo più conseguente. Nel caso di Barth si tratta dell’apertura dell’universale concretum Cristo al Logos universale del cosmo: è questo il cuore della teologia evangelica che egli trova nonostante tutto in Schleiermacher (superando Lutero, e tanto più Calvino). Sul versante cattolico, si tratta dell’idea di natura che, contrariamente a quanto si suole presupporre, può essere concepita solo dialetticamente – e con ciò finalmente si ritrova anche quella visione patristica e altoscolastica che Henri de Lubac ha rinnovato. Una volta che l’unione è realizzata a queste profondità, l’ecumenismo può affrontare fondamentalmente ogni altro argomento. Hans Küng, per esempio, ha portato avanti questo dialogo trasferendolo dalla teologia fondamentale alla dogmatica e alla dottrina della giustificazione, e lo stesso Barth ha espresso il suo sostanziale accordo con lui – si veda su questo H. Küng, Rechtfertigung. Die Lehre Karl Barths und eine katholische Besinnung. Mit einem Geleitbrief Karl Barths [«Giustificazione. La dottrina di Karl Barth e una riflessione cattolica. Con una lettera di Karl Barth»], Johannes Verlag 1957.