Come la maggior parte dei commenti scritturistici di Adrienne von Speyr, anche questo commento alla Prima lettera ai Corinzi segue il testo biblico e procede dunque versetto per versetto; d’altra parte, è possibile individuare in esso grandi linee e nessi fondamentali, come spiega Hans Urs von Balthasar nella prefazione al volume: «Il lettore noterà la descrizione, svolta con inaudita consequenzialità nei primi capitoli, nel quarto e nel nono, dell’esistenza come missione; inoltre presterà particolare attenzione allo sviluppo del concetto paolino di fede (nel suo rapporto con la speranza e l’amore). Ma soprattutto noterà le ampie esposizioni di una verità che è centrale in Paolo: quell’“in Cristo Gesù”, che è compreso e sviluppato al tempo stesso sul piano etico e su quello mistico, sul piano personale e su quello ecclesiale-sacramentale, e (a un livello più profondo) sul piano storico-salvifico [“economico”] e su quello trinitario. Ma questo è il punto in cui il pensiero paolino supera sé stesso per entrare nella più ampia verità cristiana globale. Ciò che sconvolge e travolge Paolo è la missione (che non è lui) e la grazia: è Cristo, l’uomo che è Dio; è l’amore trinitario».