Unire, nella figura di Gesù Cristo, l’aspetto umano e la dimensione universale propria del Redentore del mondo è sempre stata una sfida per la teologia. Il cristianesimo non può rinunciare a nessuno di questi due aspetti, se non vuole perdere sé stesso: ma come tenerli insieme? In questo libro, del 1944, von Balthasar ha tentato una risposta. «Ciò che Paolo chiama il grande “mistero”», spiega in un resoconto autobiografico, «è l’azione di Dio per il mondo: la quale, nel suo esplicarsi come creazione, rivelazione e redenzione, mantiene sempre il carattere di una storia, di un agire, di un dramma, di un evento, e ha il suo centro nella pienezza dei tempi, nell’Incarnazione. Comprendere in questo modo la vita e il mondo è il senso dei tredici inni cristologici di Il cuore del mondo, in cui si intende restituire al Cuore di Gesù – tanto spesso interpretato in termini che scadono nel cattivo gusto – la sua dimensione cosmica, anzi, ancor di più, l’interiorità incalcolabile, ultimamente trinitaria, dell’unione ipostatica» («Piccola mappa dei miei libri», in La mia opera).

In Il nostro compito l’autore accenna a un altro tema centrale dell’opera e alle circostanze della sua composizione: «L’escatologia di Origene, con la sua tendenza a una “redenzione di tutti” che lo pone in contrasto con la linea agostiniana, era un punto che mi aveva specialmente affascinato nell’immensa opera dell’Alessandrino. Mi era del tutto chiaro che una dottrina dell’apocatastasi in senso stretto era incompatibile con una teologia nel seno della Chiesa cattolica; ma anche la certezza agostiniana di un inferno senz’altro abitato, e magari densamente, mi sembrava non conforme alla rivelazione biblica. Ma come trovare una via di mezzo, o meglio una terza soluzione al di là delle due alternative in conflitto? A quei tempi [gli studi patristici anteriori al 1940] non lo sapevo; solo le esperienze del Sabato Santo donate ad Adrienne von Speyr mi avrebbero aperto una pista assolutamente sorprendente per ripensare in modo nuovo tutta la questione. In seguito ho cercato dei punti di aggancio di questa dottrina nella storia della teologia, e ho tentato vari approcci per proporla: il primo tentativo fu Il cuore del mondo».