menu
Verità del mondo
Teologica I
Presentazione
Descrizione
Saggio di lettura
Indice
Nel piano d’insieme della sua Trilogia, Hans Urs von Balthasar ha fatto seguire all’estetica teologica e alla teo-drammatica una teo-logica: ossia «la riflessione sul modo in cui l’evento drammatico [di Dio che si rivela e agisce nel mondo] può essere tradotto in parole e concetti umani che ne consentano la comprensione, l’annuncio e la contemplazione. Si tratta pertanto della riflessione metodica a posteriori su ciò che si è fatto nella prima parte (Gloria) e nella seconda (Teodrammatica): un’impresa che può riuscire per l’unica ragione che Dio ha inserito essenzialmente e definitivamente la sua Parola nel tempo, e la logica ha certamente qualcosa a che fare con il Logos» (da La mia opera).
Il primo volume della Teologica, intitolato Verità del mondo, risale al 1947: Hans Urs von Balthasar l’aveva redatto come volume autonomo, di carattere prettamente filosofico, ben prima di concepire la sua trilogia. Se l’ha poi integrato nel grande trittico, è perché vi occupa un posto fondamentale: senza filosofia non è possibile alcuna teologia; per poter mostrare la verità di Dio in Cristo nella Chiesa, occorre prima soffermarsi sulla struttura della verità in quanto tale. L’autore lo fa in una ripresa originalissima del pensiero di san Tommaso d’Aquino. Una prima chiave di lettura è l’unità: unità delle dimensioni teoretica, etica ed estetica; del lato naturale e di quello personale; unità tra due aspetti della verità, quello del non-nascondimento (l’elemento di matrice greca: a-létheia) e quello dell’affidabilità e fedeltà (secondo il senso dell’ebraico emeth); unità dell’atteggiamento nei confronti della verità che è nel contempo giustizia e amore, apertura del soggetto verso l’oggetto; ancora, unità tra la rivelatezza già data per natura e la libera autorivelazione del soggetto.
Nel segno di queste unità polari, il libro approfondisce il carattere di mistero proprio di ogni verità e il carattere di parola proprio di ogni rivelazione dell’essere, il cammino dall’apparizione all’immagine e alla parola, e l’unità di svelamento e velamento in ogni verità mondana. Il lettore è condotto a scoprire che l’essere e il soggetto nella loro manifestazione sono sempre più ricchi e profondi di quello che può apparire; che perciò la verità ha un carattere storico e prospettico, anzi, è per essenza dialogica: così è in corso sin dall’inizio un dialogo tra il Creatore e la creatura, e il cercare dell’uomo si svolge già da sempre nel quadro di un essere trovato da Dio. Come si vede, sull’oggetto della filosofia ricade ad ogni passo una luce indiretta proveniente dalla Rivelazione cristiana: ma al di fuori dell’ambito cristiano la filosofia ha avuto una vitalità sempre e solo quando era anche teologia; e in ambito cristiano potrà mantenersi viva solo in un dialogo appassionato con la teologia della Rivelazione, anzi, rimanendo pronta a lasciarsi mostrare da quella le proprie implicazioni teologiche nascoste.
Per approfondire
Jörg Splett, «Hans Urs von Balthasar – Wahrheit in Herrlichkeit» [Hans Urs von Balthasar – Verità nella gloria], in: Jörg Splett, Denken vor Gott. Philosophie als Wahrheits-Liebe. Frankfurt a.M. 1996, 197-220Jörg Splett, Serie di conferenze «Lerngespräch mit großen Zeugen» [Alla scuola di grandi testimoni], Wintersemester 2015/16, parte 12 (dedicata ad Hans Urs von Balthasar)
Edizioni
Edizione in italiano
Edizione in lingua originale