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Lettera a Giorgio Mazzanti
Hans Urs von Balthasar
Giorgio Mazzanti
Erhalten
Technische Daten
Sprache:
Italienisch
Sprache des Originals:
FranzösischImpressum:
Saint John PublicationsJahr:
2022Typ:
Brief
Quellenangabe:
30Giorni 2 (1999)
Caro confratello,1
Lei mi scrive lungamente, io devo limitarmi a poche parole. Grazie della critica intelligente e di tutto ciò che dice di positivo.
Quanto alla teologia dei sessi: tutto ciò è vero, sul piano soprasessuale. A.[drienne] ha scritto un intero libro su questo.
Quanto ai nostri rapporti, non vi è nulla di torbido; lei era assolutamente naturale, piena di forza morale, di rinuncia. E ciò che Le sembra «rarefatto» è dovuto in parte alla scelta (abbastanza infelice) della signora Albrecht,2 e in parte anche a una certa difficoltà nell’esprimere il concreto che [Adrienne] vedeva. Quando le chiedevo spiegazioni su una frase oscura, tutto diventava chiarissimo.
Lasci pure che la gente parli. Le obiezioni si dissiperanno quando potrò offrire al pubblico la massa degli scritti mistici, dove anche il nostro rapporto verrà in luce molto chiaramente. Allora vedrà anche tutta la sua originalità! [Adrienne] non ha mai letto cose mie (i testi sui Padri, per esempio). Vedrà anche il mio diario personale sulla mia uscita dall’Ordine. Ma bisognerà leggere tutto l’insieme, non un libro separato dal resto, perché tutto si lega. Allora si dissiperà anche l’idea di «medium».
Le manderò qualche libro di A.[drienne], un po’ alla volta.
La Chiesa dovrà seguire il cammino del Signore, certo, niente di più normale. Allora, perché disperarsi? È duro essere sacerdoti oggi, ma ne vale la pena. Le basti l’esperienza della fede, è tanto bella. E poi, la vita cristiana è conatus, non si può essere soddisfatti di sé stessi. Offrirsi al Signore («sume et suscipe»), senza riflettere sulle proprie reticenze.
Ho una preghiera così rudimentale che non potrei insegnarLe nulla di nuovo, nemmeno sulla messa. Cerchi di essere presente, ma in mezzo alla gente, con gli altri; non si tratta di un «esercizio di pietà».
Per quanto concerne lo studio, leggo a caso ciò che mi capita tra le mani, dal momento che a Basilea non esiste una biblioteca cattolica.
Non sono sistemato convenientemente per ricevere lunghe visite di ospiti (sono costretto a farli alloggiare in albergo, io stesso mangio presso il nostro Istituto secolare). Certo che sono occupato, essendo editore, scrittore e altro ancora, ma che abbia fatto attendere Guardini è una vera e propria calunnia.
Forse potremmo vederci a Roma in occasione della seduta della Commissione teologica a fine settembre. È solo una proposta. La vedrei volentieri anche qui, ma non potrei concederLe molto tempo. Sono spesso assente. (Tutto il mese d’agosto sarò in montagna col padre de Lubac. Senza contare le numerose conferenze, i ritiri, ecc.).
Sarei felice di vedere il Suo lavoro su san Basilio; Gribomont è un eccellente maestro che ammiro. Ci dia presto questo testo! Devo rifare, d’altronde, un po’ di cristologia.
Ho solo poche foto di A.[drienne] Le mando Erster Blick [Primo sguardo su Adrienne von Speyr], vi sono le migliori.
Fedelmente Suo
- Giorgio Mazzanti (1948-2021), sacerdote italiano, era ventottenne al tempo di questa lettera.↩
- Riferimento all’antologia di testi di Adrienne curata da Barbara Albrecht nel suo Eine Theologie des Katholischen. Einführung in das Werk Adriennes von Speyr (1972) [edizione italiana: Adrienne von Speyr: Mistica oggettiva. Antologia redatta da Barbara Albrecht. Jaca Book, Milano 1975, 19892].↩
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